La sansa, residuo lavorativo delle olive nel processo di lavorazione e produzione dell’olio è un sottoprodotto che, almeno una volta, si riutilizzava e metteva in commercio con la dicitura “olio di sansa e di oliva”. Oggi, però, con la sansa si fa del fertilizzante per l’agricoltura e il suo eventuale smaltimento deve ottemperare a precise disposizioni di Legge. Non si getta via insomma e tantomeno a cielo aperto, così come capita e come la Forestale, invece, ha trovato nei giorni scorsi in un’area boschiva di Arco. Ed è scattata la denuncia per un’azienda locale che, invece, sembra abbia portato a termine l’operazione di smaltimento in questione, scaricando di fatto nove tonnellate di sansa laddove ritrovate dalla Forestale, dove non si può. Questa operazione, fatta qualche tempo fa ha portato a far morire le piante nei pressi della zona di scarico del prodotto, un bel danno ambientale che si configura come violazione della normativa attuale e smaltimento di rifiuti. Un reato bello e buono insomma, accertato dagli uomini del comandante Ezio Berteotti che comporterà una sanzione per l’azienda che lo ha commesso abbastanza sostanzioso, da un minimo di 600 ad un massimo di 6.500 euro una volta stabilita.