Un malcontento trattenuto a stento, da tempo, ma che ora con una aperta lettera di sfiducia nei suoi confronti è divenuto di conoscenza pubblica. Michele Alberti, ispettore distrettuale dei cinque corpi dei Vigili del Fuoco (Riva, Drena, Tenno, Dro, Arco e Ledro) non è persona gradita. Nulla di personale, ma il tutto ovviamente collegato al suo modo di gestire il Distretto.
Un modo di operare che, secondo i firmatari della mozione di sfiducia un metodo operativo nel condurre il Distretto che non piace, mai all’insegna del dialogo reciproco e mai improntato ad una seria ricerca di soluzioni ai vari problemi logistici e organizzativi. Una mozione di sfiducia che trova i cinque comandanti dei cinque corpi (e i loro vice) perfettamente allineati tra di loro.
In carica dal 2015, Michele Alberti (Renato Santi di Concei e Lorenzo Righi di Riva sono i due vice ispettori) ha scadenza di mandato alla fine del 2019, ma con questa mozione è possibile arrivino le sue dimissioni anzitempo. Il malcontento è “palpabile” da tempo nei cinque corpi della Busa, mentre in Valle di Ledro, pur essendoci un Comune unico oggi i corpi sono sei (Bezzecca, Concei, Molina, Tiarno di Sopra e di Sotto e Pieve di Ledro) e rappresentano un bacino di voti “corposo”.
Infatti nessuno dei comandanti ledrensi ha firmato la mozione di sfiducia, e visto che il numero dei Vigili del fuoco in Valle supera quello della Busa si può ben capire la situazione “politica” connessa. Insomma, nella mozione si legge chiaramente che anche questo “peso” politico ha le sue “colpe”.