Il “niet” sulla possibile “fusione” tra i comuni dell’Alto Garda lo dichiara la Lega per mezzo del consigliere comunale rivano Piergiorgio Zambotti, che col suo gruppo ha convocato una conferenza stampa al Casinò di Arco. Zambotti, che ha esordito dicendo che Arco e Riva sono due realtà ben distinte, ognuna con la propria identità, dunque per questo è meglio che ognuno rimanga sotto il proprio campanile. Quella del Comune unico dell’Alto Garda è una questione che si trascina da decenni, con alti e bassi, con iniziative sempre di ordine politico.
Stesso pensiero per il segretario della Lega Lino Fruner, il quale evidenzia come, invece, si debba dare priorità ai residenti, i quali si trovano meglio rappresentati dai piccoli comuni, mentre nei grandi l’identità si perde. E con essa il contatto con gli amministratori. Anche per la segretaria arcense della Lega Nicoletta Malfer è l’identità dei territori che va preservata, mentre le diversità tra i comuni sono la vera ricchezza. Il rischio? Periferie abbandonate a sé stesse, contatto del cittadino con gli amministratori inesistente.
Il collega di Zambotti, Luca Grazioli è chiaramente sulla stessa lunghezza d’onda dei colleghi, che critica le scelte di creare Enti unici dai risultati disastrosi, come nel sociale. “Le persone diventano numeri, si guardi ad esempio – ha detto – al Corpo di Polizia Locale intercomunale, alla perdita della figura del vigile di quartiere, la perdita di sicurezza che si aveva nella sua figura quando girava tra la gente. Fusione tra i Comuni? Errore grandissimo”. Mirko Bisesti, infine, segretario provinciale ha aggiunto che per essere vicini alla gente, ossia l’esatto contrario di quanto fatto dall’attuale coalizione reggente in provincia, è necessario perseguire un progetto che sia fine alla valorizzazione del singolo cittadino, dei singoli Comuni, dando ai sindaci ciascuno le proprie competenze e risorse al fine di lavorare nell’interesse comune”.
Tuttavia la Lega non è contraria a queste operazioni, solo che a volerle devono essere i cittadini e non imposte dall’alto. “Se si andrà al governo provinciale – chiosa ancora Bisesti – proporremo gestioni associate di servizi che portino a reali vantaggi per i cittadini e i comuni”.