Dopo dieci anni dalla sua istituzione, nato per iniziativa popolare, la Legge per tutelare le aree agricole attraverso l’istituzione del Parco Agricolo dell’Alto Garda è rimasta lettera morta. All’epoca erano state raccolte oltre novemila firme a supporto del Distretto agricolo, i cui promotori tornano oggi a farsi sentire per dire in coro agli amministratori provinciali “abbiate più coraggio”. “Obiettivo dell’iniziativa era (e rimane) la tutela delle aree agricole – scrivono dal comitato promotore – al fine d’evitare l’espansione urbanistica incontrollata in Busa, promuovendo i prodotti agricoli locali dando loro un marchio identificativo al fine di valorizzarne la biodiversità ambientale. Una proposta che aveva trovato grande riscontro, come detto, nelle firme raccolte e nella bontà dell’iniziativa, con un entusiasmo che oggi celebra il decimo anniversario con un po’ di amarezza visto che la Legge provinciale in oggetto non è mai stata attuata. Per il veto apportato da alcuni sindaci, e così la Comunità di Valle, organo che doveva nominare le persone cui veniva demandata la gestione del Parco agricolo non ha potuto fare nulla”.
“Oggi dunque – proseguono – chi dieci anni fa propose l’istituzione del Parco agricolo è oggi ben poco felice di festeggiare un anniversario che non ha proprio nulla da festeggiare visto, alla luce dei fatti concreti, la non operatività. Certi amministratori preferiscono mantenere tranquillo il loro “bacino di voti elettorale” – conclude il documento inviato agli organi d’informazione – e così hanno modificato a loro piacere Consiglio di Amministrazione e Comitato di partecipazione, organi che rappresentano gli interessi della Comunità per avere totale controllo su di essi”. Ecco dunque che i promotori, in vista delle prossime elezioni provinciali, lanciano una sorta “d’appello” a chi siederà sugli scranni in Provincia dal 22 ottobre prossimo al fine di veder applicata, finalmente, quella legge sul Distretto agricolo.