Prevista inizialmente per i primi del prossimo mese di marzo, la sentenza in merito alla vicenda ex Argentina cui è chiamata la Corte d’Appello, probabilmente, arriverà ai primi di aprile. La vicenda tiene banco da anni in quel di Arco anche e soprattutto per i risvolti politici ad essa legati. Tra perizie e super perizie, volumi e aumento di volumi, scarico di responsabilità varie (molto in voga in Italia, non solo in quel di Arco) la parola fine non è ancora stata messa. L’architetto Roberto Maccabruni doveva depositare le sue conclusioni entro venerdì 8 febbraio, ma ha chiesto una proroga di un mese per la quale, appunto, la sentenza slitterà dello stesso periodo di tempo. Perizia decisa dopo l’udienza d’appello dell’otto giugno 2018, con i giudici che l’hanno richiesta per valutare meglio se il reato contestato di lottizzazione abusiva aggravata sia stato commesso oppure no. Ad aprile, dunque, probabilmente si potrà mettere la parola fine su di una vicenda cui, 28 febbraio 2014, si era interessato pure Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera con un articolo intitolato “L’ecomostro sul lago di Garda e il miracolo dei sotterranei”.