Il clima cambia, anche in Trentino: dalle temperature alle precipitazioni, dalla neve ai ghiacciai, i dati scientifici raccolti in tutti gli ambiti connessi con questa problematica davvero globale, oltre che epocale, mostrano che anche qui, come nel resto delle Alpi, gli effetti del riscaldamento del pianeta si fanno sentire. Se ne è parlato questo pomeriggio alla Fbk, in un convegno promosso dagli enti che aderiscono all’Osservatorio Trentino sul Clima e che si occupano di ricerca e monitoraggio del territorio. Durante la conferenza, introdotta dall’assessora provinciale all’università e ricerca, Sara Ferrari, sono stati presentati i risultati dei principali studi svolti grazie anche al supporto del Fondo per la promozione dello sviluppo sostenibile e per la lotta ai cambiamenti climatici dell’Assessorato alle Infrastrutture e all’Ambiente. Un dato su tutti: nell’arco degli ultimi decenni la temperatura è cresciuta di circa un grado, che diventano due gradi se prendiamo come riferimento il periodo preindustriale. Due anche le evidenze principali rispetto ad altre fasi storiche. l’accelerazione del cambiamento e l’incidenza del fattore umano. Gli effetti principali si vedono nel ritiro dei ghiacciai, nell’anticipo delle fioriture, nella diminuzione delle giornate di gelo, ma anche altri ambiti, come quello dell’agricoltura devono fronteggiare fenomeni imprevisti, come l’arrivo di nuovi parassiti. Ferrari ha sottolineato la positiva collaborazione sviluppatasi fra i diversi attori scientifici e anche il Dipartimento protezione civile della Provincia. “Dobbiamo ora sforzarci di divulgare la conoscenza, rendere pubblici i risultati, valorizzare al meglio il patrimonio di competenze presente qui e farlo crescere ancora, guardando anche a Bolzano e all’Euregio. La grande mole di dati che abbiamo raccolto costituisce un patrimonio fondamentale per l’elaborazione delle politiche pubbliche, che devono poggiare su di un contesto chiaro, noto, concreto, condiviso. Questa di oggi costituisce dunque un’occasione preziosa anche per guardare al futuro delle politiche di adattamento degli impatti del cambiamento climatico sul territorio”.
L’Osservatorio Trentino sul Clima è costituito dal Dipartimento Protezione Civile, che svolge il ruolo di coordinamento, dall’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, dalla Fondazione B.Kessler, dalla Fondazione E.Mach, dal Dipartimento Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento, dal Museo delle Scienze e dal Comitato glaciologico della Sat.