Nell’ambito della mostra «Heidi. Un’icona pop della montagna», allestita alla Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» a Canale di Tenno per i quarant’anni dall’uscita italiana della celeberrima serie animata (tratta dal romanzo del 1880 da Johanna Spyri), si tiene sabato 6 ottobre un incontro-dibattito dal titolo «Comunicare la montagna: valori, stereotipi, brand». A confrontarsi saranno Annibale Salsa, antropologo e studioso delle Alpi; Marco Albino Ferrari, direttore della rivista Meridiani Montagne e scrittore; e Anna Facchini, neo presidente della Sat. Inizio alle ore 17, partecipazione libera.
Il successo planetario di Heidi (il romanzo ha venduto 50 milioni di copie in 49 Paesi, per non dire della serie animata e dei numerosi film) ha portato in tutto il mondo un’idea di montagna (e di Svizzera) legata a un immaginario «romantico», mitico e idealizzato. Ma la montagna è anche altro: ostacoli, asperità, marginalizzazione.
La mostra «Heidi. Un’icona pop della montagna», allestita alla Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» per la cura di Roberta Bonazza e aperta alla visita fino al 21 ottobre (tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 con ingresso libero), è suddivisa in più parti. Una riguarda il romanzo di Johanna Spyri, del quale sono esposte una trentina di edizioni, tra cui la prima illustrata tedesca (del 1881), francese (del 1882) e americana (del 1884). Una parte è dedicata ai diversi volti letterari di Heidi, tratti dalle illustrazioni originali di una trentina di edizioni italiane e straniere. Poi c’è la Heidi al cinema, con i manifesti originali di alcuni dei più importanti film, tra cui «Zoccoletti olandesi» di Allan Dwan (1937) con Shirley Temple, «Son tornata per te» di Luigi Comencini (1952) con Elsbeth Sigmund, fino al recente «Heidi» di Alain Gsponer (2015) con Anuk Steffen. Quindi la mostra propone i luoghi della montagna di Heidi, con una serie di illustrazioni, per arrivare alla Heidi televisiva, con rari manifesti originali (tra cui quello dell’uscita giapponese del 1974 e quello dell’uscita italiana del 1978), locandine e vinili.