Un sodalizio velico deve poter avere a disposizione strutture adeguate ai fini dell’attività sportiva che persegue. Gli spazi dove opera il circolo vela Arco sono, da sempre, indubbiamente pochi e mal disposti, tuttavia la direzione e i soci danno il massimo al fine di poter garantire sia la “normale” attività velica degli stessi e quella dei regatanti in occasione delle manifestazioni veliche organizzate. Per questo il Circolo Vela Arco, che recentemente ha portato alcuni dei suoi atleti sul tetto del mondo (e, di riflesso il nome di Arco in ambito internazionale) necessita di allargarsi e dotarsi di strutture degne di un circolo velico. Con la “questione” Linfano oggi più che mai viva, zona in cui sorge il sodalizio velico arcense appunto, dopo l’approvazione della seconda variante al Piano attuativo. Assieme alla tanto agognata riqualificazione del Campeggio Amsa alle foci del Sarca di cui, sempre nel Piano attuativo per il Linfano, si parla.
Utilizzando gli stessi spazi, ma cambiando le strutture (oggi segreteria, sala stampa, sala regate, etc.… sono relegati in container di lamiera) ubicate sugli spazi del Comune dati in comodato al Circolo e, questo è al vaglio delle possibilità, acquistare altri spazi che il Circolo già utilizza per deposito carrelli in occasione delle regate di proprietà del Comune di Nago Torbole. Alessandro Betta, sindaco di Arco, si è recato presso il Circolo Vela proprio per rendersi conto di come sia “costretto” ad operare lo stesso, sia durante le regate sia nei giorni in cui si allenano gli atleti delle squadre agonistiche del Circolo Vela. Non ultimo il “sogno” di portare tutta l’attività velica che si svolge sul Garda trentino (Fraglia Vela Riva, Lega Navale Italiana, Circolo Vela Arco, Circolo Vela Torbole, Circolo Surf) proprio in zona, unendo i circoli in un’unica, grande struttura al servizio della vela agonistica che, dati alla mano, costituisce oggi circa il 10% dell’indotto legato allo sport agonistico, o vacanza “attiva” se si preferisce nel Garda Trentino.