
Aveva solo tre giorni, è vero, ma resta il fatto che il suo primo Natale risale a cent’anni fa. Nata a Bolognano il 22 dicembre 1925, lunedì Irma Giovanazzi ha festeggiato il non comune compleanno con una grande festa che si è svolta al ristorante La Colombera, vicino a casa, circondata da familiari e amici. In straordinaria forma, autonoma e sorridente, nel primo pomeriggio ha ricevuto la visita del sindaco Alessio Zanoni che le ha consegnato un mazzo di fiori e un biglietto di auguri. Lei stessa gli ha raccontato della sua vita così lunga e piena, che ha attraversato gran parte del Novecento, la Seconda Guerra Mondiale e, adesso, anche un quarto del primo secolo del nuovo millennio.
Figlia di Giuseppina e di Rodolfo (capocantoniere alla Mar, la ferrovia a scartamento ridotto Mori-Arco-Riva), ha dovuto conoscere ancora giovane le difficoltà della guerra occupandosi della casa, della campagna, degli animali e di mille altri impegni, come la raccolta della legna, la fienagione e la coltivazione dei bachi da seta. I due fratelli, infatti, erano in guerra (uno di loro al ritorno si è ammalato di tubercolosi), mentre le sorelle lavoravano una a Fiume e l’altra a Bolzano.
Nel 1947 il matrimonio con Patrizio Comai, di Vigo Cavedine, invalido di guerra, che lavorava al calzaturificio di Arco, e due anni dopo la nascita dell’unico figlio, Italo. Quindi Irma si è impiegata allo stabilimento Mariotti come portinaia, ma sempre lavorando anche in campagna e collaborando alla gestione della campagna di famiglia.
«È una donna dal carattere molto forte – dice il figlio Italo – e non avrebbe potuto essere diversamente visto la vita che ha fatto, il tantissimo lavoro e la grande responsabilità che ha portato sulle spalle. Vive da sola nella casa di famiglia in via Filanda, acquistata negli anni Sessanta, senza problemi e con grande autonomia. Tempo fa abbiamo provato ad affiancarle una badante, ma dopo un po’ ha rinunciato: non si trovava bene e in fondo “non ne aveva bisogno”».
A Irma Giovanazzi il sindaco ha augurato buon compleanno e tanta serenità e salute, con la speranza di rivedersi l’anno prossimo per un altro compleanno, festoso come questo.
