Si tratta di un appassionato austriaco cinquantenne, Johann Adam Grünwald (nella foto), morto oggi attorno alle una di pomeriggio dopo il lancio dal Becco dell’Aquila. Il base jumper è saltato dall’exit, il punto da dove gli appassionati si lanciano nel vuoto ma poi qualcosa non deve avere funzionato perché è finito al suolo senza aprire il paracadute. Questa la ricostruzione certa fatta al momento del recupero del corpo dello sfortunato appassionato germanico, visto che la maniglia che estrae il paracadute dalla sacca non è stata azionata. In pochi secondi, se non si riesce a trovare la maniglia può subentrare il panico e in un attimo lo schianto a terra è inevitabile. Sul posto i carabinieri della stazione di Dro, il Soccorso alpino per il recupero del corpo finito sui ghiaioni sottostanti la via Vertigine, sotto il Becco dell’Aquila, un’ambulanza del 118. L’austriaco, giunto con alcuni amici per il week end pasquale in zona è stato trasportato alla camera mortuaria del cimitero di Dro in attesa dei familiari, già avvisati e in viaggio verso l’Italia per trasportare il loro caro a casa. Il recupero della salma è avvenuto grazie alle indicazioni di due ciclisti che percorrevano il sottostante sentiero, mentre l’allarme è stato dato dal telefono cellulare di un componente la cordata di alpinisti che stavano scalando sulle Placche Zebrate. Le urla del base jumper, che probabilmente non riusciva a raggiungere la maniglia d’estrazione e stava capendo il terribile momento, sono state udite dai membri della cordata.