Nel mese di maggio è stato avviato il “Piano zanzara tigre 2019”, che vede impegnati i sette Comuni dell’ambito (Riva del Garda, Arco, Nago-Torbole, Tenno, Ledro, Dro, Drena), la Rete di Riserve Alpi Ledrensi, la Comunità dell’Alto Garda e Ledro, e la Fondazione Museo Civico di Rovereto per i monitoraggi e i controlli con larvicida biologico.
Il problema relativo alla presenza della zanzara tigre assume anche nell’Alto Garda e Ledro un rilevante interesse e devono essere adottate tutte le misure per evitare una sua maggiore diffusione.
Nel periodo estivo potrebbe risultare disagevole in alcune zone la permanenza all’aperto e la pratica delle attività outdoor, se non applicando preparati repellenti e protettivi. Inoltre, la potenzialità della trasmissione di virus da parte della zanzara tigre (Aedes albopictus) la connota quale specie d’interesse sanitario, il mantenimento delle cui popolazioni a bassi livelli di densità risulta necessario a impedire la circolazione delle malattie.
Il Piano 2019 è ispirato alle indicazione espresse dal “Tavolo di coordinamento zanzara tigre e zanzare invasive” istituito nel 2017, al fine di coordinare le migliori strategie di mitigazione e controllo della zanzara tigre e delle altre zanzare invasive su tutto il territorio provinciale, in considerazione delle ricadute sia sotto il profilo sociale, turistico che di tipo sanitario.
La spesa complessiva per l’anno 2019 da parte della Comunità Alto Garda e Ledro, dei Comuni (Riva del Garda, Arco, Nago-Torbole, Dro, Drena) e della Rete di Riserve Alpi Ledrensi (per Tenno e Ledro ) è pari ad euro 29.000 Euro (dati di previsione). Nel 2019, inoltre, si prevede l’impiego di una squadra di tre operatori (anziché due) per la distribuzione del larvicida biologico.