Violento, improvviso, devastante. Il fuoco che ha bruciato completamente il tetto della casa di proprietà dell’ex olimpionico di salto con l’asta Renato Dionisi non ha lasciato scampo, purtroppo, ai suoi due gatti. Gravi i danni alla casa nonostante il pronto intervento dei Vigili del Fuoco che alle cinque di lunedì pomeriggio sono stati chiamati a seguito delle fiamme che si levavano alte dalla casa in via Lori, al Linfano. Soltanto domenica sera, sempre in via Lori i Vigili del fuoco erano intervenuti per un altro principio d’incendio al civico 26, nell’interrato di un’abitazione adiacente a quella di Dionisi, smorzando è il caso di dire l’incendio sul nascere che ha parzialmente annerito quello che era custodito nel seminterrato. Per fortuna poche cose per pochi danni. Cosa che, invece, non è stata così per la casa di Dionisi che, alla fine è risultata seriamente danneggiata. Civico 24 stavolta, proprio accanto al seminterrato, ma con l’incendio che ha distrutto il secondo piano e il tetto dell’abitazione del noto professionista sportivo detentore per tanto tempo del record italiano di salto con l’asta. E pensare che solamente tre giorni prima il Coni lo aveva insignito dell’ennesimo riconoscimento per la sua carriera sportiva che l’aveva portato prima a Tokio nel ’64 e poi anche a Monaco nel ’72 con la nazionale italiana. Casa inagibile anche se il piano terra, grazie all’intervento dei vigili del Fuoco risulta non interessato dalle fiamme. Sette mezzi e una trentina di uomini coordinati dal comandante Bonamico di Arco si sono diretti sul posto “attaccando” l’incendio a 360 gradi, ma purtroppo le fiamme altissime hanno avuto esca e presa facile nelle solette fatte come una volta, ossia malta mescolata alla paglia, elemento quest’ultimo ad elevata infiammabilità. Due stanze distrutte e l’intera copertura divorata dal fuoco l’amara constatazione dei danni alla fine della lunga “battaglia” tra i vigili del fuoco e le fiamme. Nessuno in casa, per fortuna, solamente le due povere bestiole che hanno pagato con la vita quanto accaduto. “C’era una stufa a pellets – ha detto Dionisi – ma era spenta da almeno un’ora. Forse il calore dalla canna fumaria che ha innescato il fuoco sulle perline di rivestimento della stanza, non so che dire”.