Tecnologia 5G: quali rischi?

Stagista26/06/20194min
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Tanti sono stati gli spunti di riflessione sulle opportunità e sui pericoli derivanti per la salute dalla tecnologia 5G, emersi nel pomeriggio di lunedì 24 giugno alla prima Conferenza di informazione organizzata nella XVI legislatura dal Consiglio provinciale. L’iniziativa, ospitata nella sala convegni del Consiglio delle autonomie locali di Trento, è partita da una richiesta di Vanessa Masè di Civica Trentina, prima firmataria della richiesta della Conferenza, alla quale si sono associati numerosi altri consiglieri di maggioranza e minoranza. La conferenza ha coinvolto numerosi esperti e tecnici del settore le cui relazioni hanno lo scopo di mettere a disposizione dei consiglieri elementi conoscitivi sul 5G che potranno servire loro per elaborare atti politici.
Il presidente del Consiglio Walter Kaswalder ha fatto notare quanto sia importante conoscere bene e consapevolmente tutti i rischi che questa nuova tecnologia comporterà, per questo Ivano Job, presidente della Terza Commissione, e Masè hanno ribadito l’importanza dell’incontro; fornire conoscenze ai consiglieri per affrontare il tema nel migliore dei modi. A mettere in luce i vantaggi di questa novità sono stati in molti, fra i quali il vicepresidente della Provincia Mario Tonina, che ha ricordato come anche dagli incontri con gli Stati Generali della montagna sia emersa la necessità di avere servizi e telecomunicazioni più efficienti al fine di evitare lo spopolamento dei piccoli Comuni di montagna; l’assessore alla salute Stefania Segnana che ha evidenziato l’aiuto che il 5G potrà dare in ambito medico, in particolare per il controllo dei pazienti gravi e Elio Salvadori, direttore di Create Net della FBK, che ha specificato i campi di applicazione, fra cui automobilistico (guida autonoma), di soccorso (strumenti per l’esaminazione dei luoghi d’intervento) e agricolo (maggiori informazioni dirette sui terreni). Carla Malacarne, del Sava (il Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali della Provincia), ha descritto le condizioni per il permesso dell’installazione di antenne per la trasmissione, mentre Stefano Pegoretti, dell’Appa, ha spiegato il metodo di analisi e verifica per assicurarsi che gli abitanti non vengano esposti a campi elettromagnetici in quantità eccessiva.
Nella seconda parte del pomeriggio la professoressa Fiorella Belpoggi, direttrice del centro per la ricerca sul cancro Cesare Maltoni dell’istituto Ramazzini di Bologna, ha mostrato i risultati di esperimenti fatti sottoponendo a campi magnetici dei ratti, nei quali si sono potuti riscontrare tumori maligni rari nel cuore e nel cervello. Dalla sua stessa parte anche Marco Bardino dell’associazione Obiettivo sensibile, il quale ha fatto soffermare l’attenzione sui danni a lungo termine sulla salute, società e occupazioni future. Su quest’ultimo anche il giornalista Fabio Peterlongo ha voluto far riflettere, in quanto l’occupazione è già stato colpita dalle tecnologie informatiche. In seguito, numerosi altri interventi, fra cui quello del professor Paolo Rocca del dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’informazione dell’Università di Trento, che ha ripresentato i vantaggi del 5G; del dottor Francesco Pizzo dell’Unità operativa Igiene e sanità pubblica dell’Azienda sanitaria, il quale ha ricordato che i rischi riguardano in particolar modo l’uso del cellulare; del consigliere di Riva del Garda, Andrea Matteotti, che per la sua zona ha definito sufficiente la fibra ottica; di Amelia Ress; di Andrea Maschio, consigliere comunale a Trento; del sindaco di Valfloriana, Michele Tonini.

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